lunedì 27 giugno 2011

Biciclette

Un quesito che farebbe felice la Trip ( la vecchiotta avrebbe sicuramente una risposta adeguata, pronta come sempre a colmare la mia incompetenza): sulla spiaggia ( pubblica) dove sono stata ,il servizio di salvataggio ( o come da maglietta: lifeguard) era dotato di bicicletta regolamentare, rigorosamente rossa e con la scritta in bianco ,appunto, "salvataggio". La domanda è: a cosa serve una bici quando stai affogando? cerco di immaginare. Mi vengono in mente queste possibili risposte:
1.l'affogante ( si dirà così?) sì è buttato dagli scogli che stanno in fondo alla spiaggia, quindi il bagnino corre fin sul lungomare ( dove la bici è posteggiata), pedala verso l'ultimo tratto di arenile, abbandona la bici, corre di nuovo in spiaggia ( arduo se è mezzogiorno e la sabbia è rovente) prende un mezzo nautico e si porta verso il malcapitato. Che nel frattempo è morto.
2.il bagnino partecipa a gare di triathlon, quando qualcuno sta per affogare ne approfitta per fare un pò di allenamento ( bici, corsa, nuoto in andata e ritorno)
3.il bagnino usa la bici per andare a prendere la pizza a mezzogiorno

domenica 26 giugno 2011

All'aeroporto

Oggi ho avuto la conferma che il volo non è cosa adatta all'uomo, come la Trip ha sempre sostenuto. In generale non solo l'aereo come mezzo di trasporto ma tutto l'ambiente aeroportuale è altro rispetto alla realtà, è proprio una dimensione in cui ogni logica, anche la più banale, viene sconfitta. Questo pomeriggio ero in partenza da un piccolo aeroporto italiano per far ritorno a casa dopo una settimana di vacanze. Arrivo al check in e la solerte impiegata mi informa che il mio nome "non le risulta". Le dico che ci deve essere un errore , perchè sono partita senza problemi, la prenotazione era per andata e ritorno ( e il ritorno era già pagato, dettaglio non trascurabile , come testimoniato da ricevuta, stampa del biglietto, codice della prenotazione e altri 6 o 7 documenti). Lei annuisce ( questa cosa non la sopporto), sorride ( ancora più insopportabile) e mi dice che continuo a "non risultare". Mi manda dalla collega all'ufficio vendite biglietti. Trascino la mia valigia fino al bancone. Mi riprometto  di non mordere l'impiegata nel caso osi sorridere anche lei. Arrivo al vetro , l'impiegata alza la testa e accenna un sorriso. Mi mantengo civile, con difficoltà. Ecco il dialogo surreale :
Impiegata: " Qui risulta che ci sia una richiesta di rimborso. Ha chiesto un rimborso del biglietto?"
E: " no, io ho chiesto di volare, non ho altre pretese. In questo momento chiederei un rimborso per il tempo perso ma ancora non l'ho fatto"
( non capisce la battuta, mi guarda come se stessi confermando il tutto)
I :" perchè adesso, se proprio vuole partire (??!! ) qui bisogna annullare tutto... ( sbuffa, un pò scocciata, è comprensibile, sto chiaramente causando un danno alla Compagnia.) Sarebbero 12 € da pagare. Può pagarli con la carta di credito così le resta la ricevuta se vuole fare reclamo.
Sono afflitta e stanca, mi sento vittima di un sistema malfunzionante ma non so che fare e le allungo la carta. Suona il telefono, l'impiegata risponde, parlotta un pò e poi mette giù.
I:" Era l'ufficio centrale, c'è stato un equivoco. Siamo noi che le dobbiamo 12 €.
...perplessità...
E :" e per cosa sarebbero ? scusi la curiosità..
I: ( spazientita, capisce che il soggetto ha qualche difficoltà ) " come per cosa sarebbero, ma scusi, gliel'ho spiegato,è per il rimborso,no?
E:" ah, si , certo che stupida che sono me l'ero dimenticata. Me li dà subito?
I" ovviamente no ( ovviamente, però se li dovevo io mi aveva già carpito la carta)  mi lasci un suo recapito.
La cosa più umiliante è che ha ripetuto il mio numero senza accorgersi che il microfono  era aperto per gli annunci in sala......
giuro che non parlerò più così male dei treni

martedì 14 giugno 2011

Riflessioni

Ma quante novità devo dire alla Trip questa settimana! Non so se nel gioioso etere lassù vi è arrivata la notizia, ma qui sembra che stiamo cominciando a svegliarci dal torpore,questa cosa dei referendum andati a buon fine ci dà soddisfazione e magari non tutto è perduto, chissà forse il Pianeta non ci disintegrerà tutti ( per le violenze subite dovrebbe farlo ) e magari ci darà un'altra chance e non ripartirà dalle api o dalle formiche ( società estremamente meglio organizzate di noi, altamente cooperative e in grado di gestire risorse limitate).
L'altra cosa ottima è che sembra sia arrivata non dico l'estate ma almeno una forma di primavera tardiva decente ( leggi: oggi non ha piovuto nè grandinato ). Potrei forse abbandonare la giacca impermeabile da nostromo...Apprendo da rivista specializzata che  il must dell'estate per la donna moderna è l'ombretto fluo giallo limone o verde rana da abbinare a smalto in tinta: li ho provati e sembravo David Bowie nel film "L'uomo che cadde sulla Terra". Non sono evidentemente abbastanza moderna...
Altre novità....ah sì, le Ferrovie non deludono mai, ci sono sempre nuovi argomenti che allietano il pendolare. Sulla mia linea hanno appena spostato una stazione per ricostruirla identica 200 mt più in là. L'hanno fatto perchè da 50 anni  i cittadini si lamentavano del passaggio a livello che tagliava la strada. Adesso si lamenteranno i cittadini della strada tagliata dal nuovo passaggio a livello. Tra 50 anni i nipoti dei primi non si ricorderanno più e le Ferrovie  la sposteranno dov'era prima. W le Grandi Opere.

sabato 4 giugno 2011

Sul lavoro

Cara Trip, oggi ho scoperto due cose fondamentali sull'ambiente di lavoro, anzi ci terrei a condividere queste mie impressioni affinchè altri ne facciano tesoro. Per avere successo assicurato ci sono delle linee guida da seguire, ve ne cito alcune:
-se sei donna, vestiti di nero. Sempre. Non fa nulla se sembri una vedova del Padrino e con un velo di pizzo in testa potresti fare da apripista alla processione del 15 agosto, va bene così, ci vuole il tailleur nero e basta. Perchè fa serio. Fa professionale. Non cedere al beige. Guai a te se azzardi un azzurro. Camicia bianca?? coi fiorellini?? eh beh ma allora vuoi restare nell'angolo tutta la vita, dillo che non vuoi fare carriera. Comprati sto completo nero e basta, tanto dopo tre giorni i vicini la smetteranno di farti le condoglianze.
-non salutare. Mai!!! non cedere alla tentazione, specialmente all'inizio, di quel vago residuo di buona educazione che anni di scuola e di nonne ti  hanno instillato e ormai fa parte del tuo DNA. Estirpalo! non è utile, anzi è assolutamente deleterio. Se incroci qualcuno in corridoio, se passi dalla macchinetta del caffè e incappi in 10 colleghi, oppure entri in un ufficio strapieno la regola è una sola: non salutare mai. Neanche se uno ti tiene la porta aperta ( in questo caso è buona regola non dire grazie), tanto meno se uno saluta per primo: tu non rispondere, così quell'altro magari impara e la prossima volta ci pensa due volte prima di salutare. Mantieni uno sguardo pensieroso, meglio se un pò accigliato , come una che ha sempre preoccupazioni e cose importanti a cui badare ( anche se stai pensando a che smalto metterti,tanto gli altri non lo sanno).Questo ovviamente vale nei confronti dei sottoposti e dei colleghi, non dei capi. I capi vanno salutati sempre con entusiasmo e gli inviti al caffè sempre accettati , fossero anche 18 caffè al giorno ( oltre il limite accettabile dall'OMS come soglia pre-ictus).
W la Trip, la cui coda si agitava a prescindere da qualsiasi organigramma.

giovedì 2 giugno 2011

Comunicare

In questo clima di festa repubblicana e di nuovo vento che soffia faccio una riflessione anche a nome della Trip ( che come ben sapete ne aveva una per tutti e raramente qualcuno si salvava dai suoi strali...).
Avete presente quelli che quando perdono dicono:
"Abbiamo perso perchè non abbiamo comunicato bene quello che abbiamo fatto"
ecco magari qualcuno glielo dica che quello che hanno fatto è gia sufficientemente noto a tutti, non c'è bisogno di aggiungere altro..........