venerdì 14 dicembre 2012

L'odissea a confronto era un viaggio organizzato.

Ho deciso di ricominciare a prendere il treno dopo qualche settimana di auto: ma sì, in fondo lo dico sempre che ognuno di noi deve fare una piccola parte per abbassare il proprio contributo inquinante al nostro pianeta, quindi , visto che gli orari di lavoro si sono normalizzati, ritorno con entusiasmo e orgoglio nel gruppo dei pendolari del treno. Faccio il mio bel settimanale e lunedì mattina ore 7.10 mi presento al binario 1 della mia stazione.
Guardo il display. Il treno viaggia con 17 minuti di ritardo... Va bè, aspettiamo , che problema c'è .. la temperatura è gradevole , -3° c. Sento dei commenti di altri passeggeri. Scopro con stupore che da oggi tutti i treni partono un minuto prima. Orario invernale. Non c'è scritto da nessuna parte, funziona col passaparola come tra i popoli che non conoscono la scrittura. Pratico. Meno male che è in ritardo se no lo perdevo.
Salgo sul convoglio pregustandomi quel tepore che ci sarà nella carrozza , a volte un pò eccessivo, ma oggi sicuramente piacevole. Mi siedo. Com'è che non noto nessuna differenza rispetto al gelo esterno??!! ...riscaldamento fuori uso!!!! Non funziona nemmeno l'effetto stalla , non ci sono abbastanza buoi sulla carrozza, in compenso gli asini sono tutti alla direzione di queste dannate ferrovie...ok cerchiamo di stare calmi. Arrivo in ufficio. Giornata pessima durante la quale subisco tutti gli effetti spiacevoli del congelamento mattutino. Cerco di consolarmi pensando che la criogenetica è una scienza nuova e forse oggi ho guadagnato tre o quattro anni di vita essendo stata surgelata per un'ora e trenta.  Esco alle 18 pensando al riso in bianco che delizierà la mia cena e mi dirigo in stazione. Sbuco dalla metro e mi trovo davanti una folla di pendolari fermi. Alzo con terrore gli occhi verso il tabellone delle partenze e leggo questo messaggio sibillino :" causa malfunzionamento del software che regola i turni del personale , i treni subiranno ritardi o soppressioni" (???). In poche parole, o i treni non avevano il macchinista , oppure c'erano sei macchinisti ma non il treno, causa scombinamento totale  dei turni di lavoro. Inoltre le indicazioni sui binari non riescono ad essere aggiornate per cui le destinazioni segnate sul binario non c'entrano nulla con la realtà. Il treno per Como, semmai partisse, potrebbe andare a Saronno , a Erba o Varese. Di certo non a Como. Salgo lo stesso. Spero che il treno sia quello che va a Malpensa. Così salgo sul primo aereo e me ne vado in un paese normale....

3 commenti:

  1. ma tu dovevi tornare a fare le pendolare nella settimana più terribile di tutto l'anno, una comune autofustigazione da pendolare standard non era sufficiente?

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  2. Hai ragione ma come potevo saperlo??? La maledizione del pendolare colpisce ancora...propongo un sacrificio umano per placare la collera divina : tutti i dirigenti ferroviari li tumuliamo nella piramide di Cheope o nella sede di Trenord che e' piu vicina..bastera'?

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  3. come diceva la pubblicità: non basta, ma aiuta

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